TUTTO SULLA PESCA ( O quasi )

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E SALVIAMO STE BALENE

PESCI D'ACQUA DOLCE.

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Pesci: La Scardola

Descrizione : La Scardola ha un corpo abbastanza alto e compresso ai lati. Come si puo' notare dall'immagine, la nuca e' bombata ed il dorso e' leggermente bombato. Le pinne hanno una colorazione sul rosso. Esiste anche una varieta' completamente dorata. Si ibrida spesso e volentieri con altri ciprinidi; tali incroci sono molto difficili da identificare. Puo' raggiungere i 50 cm di lunghezza e arrivare a pesare intorno ai 2 chili. Vive prevalentemente nelle acque poco mosse dei fiumi, nei laghi e nelle lanche. Ha abitudini gregarie, forma branchi a volte numerosi e predilige zone con vegetazione nei pressi delle rive. Si riproduce in primavera, tra aprile e giugno, in acque non molto profonde. E' allevata per far da "mangime" negli allevamenti di lucci.



Pesci: il Cavedano
Descrizione : Il Cavedano e' un pesce estremamente diffuso in tutta Italia. Lo si trova nei fiumi, nei laghi, nelle acque stagnanti tipo le lanche ed anche a volte nei fiumi e torrenti di montagna a far compagnia alle trote. Come si puo' notare dalla figura ha un corpo massiccio ed allungato, con testa e bocca grandi. Infatti spesso anche gli esemplari piu' piccoli riescono ad "ingoiare" un'intero cucchiaino. Puo' raggiungere la lunghezza massima di 80 cm. ed un peso massimo di 6 kg. Nella media, la lunghezza ed il peso delle prede catturate, variano tra i 20-50 cm e 0,3-1,5 kg. Vive in piccoli gruppi ed e'estremamente pauroso.


Pesci:Il Persico Reale
Descrizione : La forma e la livrea del corpo, come si puo' notare dalla foto, sono estremamente caratteristici. Lo si trova nei fiumi nelle zone a lenta corrente, nei laghi, e nelle lanche. E' un pesce gregario, forma piccoli gruppi e solo in eta' adulta puo' intrapprendere una vita solitaria. Nelle nostre acque catture intorno al chilo di peso sono un evento, la media e' sotto i 0,5 kg. Vivendo in branchi e' possibile catturarne piu' di uno nella stessa zona di pesca.
Pesci:Il Luccio
Descrizione : E' praticamente impossibile confonderlo con un'altro pesce. Il capo e' allungato e compresso lateralmente, il muso pronunciato presenta una bocca ampia ( piena di bei dentini ! ) che ricorda un po' il becco di un'anatra. Lo si trova nei fiumi nelle zone con scarsa corrente ( anse ), nei laghi, nelle acque stagnanti tipo le lanche e rami morti. Puo' raggiungere dimensioni e peso notevoli. Nella media il peso delle prede catturate varia tra 1-5 kg. Vive solitario.

Pesci: Il Siluro
Descrizione : Il Silurus Glanis, il grande pesce proveniente dal Danubio, è oggi il signore incontrastato del Po e del largo reticolo di acque della Bassa padana. Ovunque, in pianura, compaiono i siluri e le notizie di catture occasionali si susseguono a ritmo continuo da ogni parte d'Italia. La presenza di questo pesce dall'aspetto orribile - un ibrido tra il pesce-gatto e l'anguilla, come sostengono i vecchi pescatori professionisti del Polesine - si fa sempre più preoccupante. Soprattutto in certe acque dove il siluro sta diventando l'unica specie presente. Siamo di fronte ad una sorta di flagello ambientale del quale, tra l'altro, si conosce ben poco. Quanto cresce in Italia? Altrove arriva fino a 350 kg. Nelle acque italiane le catture maggiori superano già i 100 kg., ma vista la velocità di accrescimento del siluro non è da escludere che con il passare del tempo vengano raggiunte taglie ben superiori. Per ora esistono studi effettuati sul Po che danno una media di crescita di quasi 19 cm. al primo anno di vita, oltre i 40 al secondo, quasi 80 al terzo e bel oltre il metro al quinto. Si stima che in 9-10 anni di vita un siluro raggiunga i 30 chili di peso. In Italia, rispetto ai paesi dell'Europa centrale (dove è considerato una specie rara e gode di misure di protezione anche severe), cresce molto più in fretta perché dove fa più caldo il siluro ha un ritmo di accrescimento maggiore. A scapito ovviamente degli altri pesci dei quali si nutre senza sosta. Per porre un freno all'invasione del siluro, soprattutto per quanto riguarda il Po, si stanno studiando diversi sistemi: dagli incentivi alla pesca (sportiva e professionale) ad una massiccia reintroduzione dello storione che, occupando la stessa nicchia ecologica del siluro, è il suo antagonista diretto. Oggi lo storione, stupendo pesce autoctono, è molto raro e probabilmente soffre, oltre che delle cattive condizioni di salute del Grande Fiume, anche della concorrenza alimentare dei sempre più numerosi siluri. Anche se in linea teorica il siluro smette di alimentarsi quando la temperatura dell'acqua si aggira attorno agli 8 gradi, in realtà è possibile fare buone catture tutto l'anno. Non solo, i veri e propri colossi sono più facili da stanare alle porte dell'inverno e agli inizi della primavera con le acque che si riossigenano e entrano in movimento. È evidente che in questi periodi meno caldi i pesci vanno ricercati nei maggiori fondali. Nella tarda primavera e in estate i siluri di piccola e media taglia (dai trenta centimetri ai 15-20 kg.) sono molto più attivi di quelli grossi che si lasciano prendere solo nelle ore notturne o nelle giornate in cui minaccia brutto tempo. Il siluro si nutre maggiormente quando l'acqua è molto calda, diminuendo il proprio metabolismo di pari passo con la temperatura.
BY MARIO MAREA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Proprio una bella idea,veramente molto interessante. Ciao Luigi B.

Anonimo ha detto...

Altro che pesci!!!!!!!
LE TRE MADRI e altre novita, e veloci se possibile, altrimenti ti perseguiro' ogni volta che ti vedo.(BIRRA OK)
Ciao Mario, blog veramente simpatico.
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